Notule
(A cura
di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)
NOTE
E NOTIZIE - Anno XIV – 10 settembre 2016.
Testi pubblicati sul sito
www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind
& Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a
fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta
settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in
corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di
studio dei soci componenti lo staff dei
recensori della Commissione Scientifica
della Società.
[Tipologia del testo: BREVI
INFORMAZIONI]
Rivelata la codifica della temperatura cutanea nel midollo spinale. Chen Ran e colleghi, usando l’imaging bi-fotonico del calcio in vivo, hanno documentato per la prima volta la rappresentazione della temperatura cutanea nei neuroni del midollo spinale, ed hanno scoperto che queste cellule codificano la temperatura assoluta per il caldo e le variazioni di temperatura per il freddo. [Chen Ran, et al. Nature Neuroscience - Epub ahead of print doi:10.1038/nn.4350, 2016].
La scoperta che la differenza di pressione fra occhio e cervello varia con la postura interessa astronauti e pazienti. Eklund e colleghi dell’Università di Umeå in Svezia hanno documentato l’influenza della postura sulla differenza fra pressione intracranica e pressione intraoculare, e su questa base hanno interpretato i disturbi visivi negli astronauti esposti alla microgravità e le forme idiopatiche di glaucoma ed ipertensione endocranica. [Ann Neurol. - Epub ahead of print doi:10.1002/ana.24713, 2016, 2016].
Per nuovi apprendimenti motori è necessaria
la produzione precoce di oligodendrociti. È noto che l’apprendimento di una
nuova abilità o di un nuovo programma motorio è mediato da variazioni della
plasticità neuronica e solo nella fase di stabilizzazione si accompagna alla
produzione di mielina. Lin Xiao
e colleghi hanno scoperto che l’apprendimento di un comportamento motorio nel
topo, quale correre in una ruota con una difficoltà aggiuntiva, che potremmo
paragonare all’imparare a palleggiare in corsa da parte di un giovane
calciatore, richiede la produzione di nuovi oligodendrociti già nella fase
iniziale dell’apprendimento. [Xiao L., et al. Nature Neuroscience - Epub
ahead of print doi:10.1038/nn.4351,
2016].
Per mattinieri ed insonni identificati nuovi geni in uno studio su 128266 persone. Jones e colleghi di 15 istituti americani, europei ed asiatici, mediante analisi estesa all’intero genoma (GWAS), hanno studiato l’associazione fra cronotipo (mattinieri e serotini), durata del sonno e loci genici in un vasto campione. Il risultato ha portato a 22 i loci conosciuti associati al cronotipo e a 3 quelli associati alla durata del sonno. Lo studio ha anche fornito nuove conoscenze sulla biologia del sonno e sui ritmi circadiani della nostra specie. [PLoS Genet. 12 (8):e1006125, Aug 5, 2016].
Le ragazze che giocano al calcio hanno un maggior rischio di traumi da colpi di testa? Dati epidemiologici suggeriscono un maggior rischio di commozione cerebrale (concussion) ed altri danni da trauma cranico nel calcio femminile, pertanto Lynall e colleghi hanno condotto uno studio molto accurato sugli effetti dei colpi di testa in 22 ragazze diciannovenni impegnate in un campionato di calcio (soccer) semiprofessionistico, mediante un dispositivo di rilevazione che non richiede l’impiego di un casco (“X2 Biosystems xPatch”). L’entità (magnitudo), la frequenza dell’impatto e gli effetti dei colpi di testa sono stati valutati tanto per gli allenamenti quanto per le gare. Oltre il 90 % degli impatti è rientrato nella fascia più lieve della classificazione corrente, ossia totalmente scevra da qualsiasi conseguenza. Gli autori dello studio si meravigliano che in allenamento, rispetto alle partite, si è registrato un numero molto maggiore di impatti forti. Ma la ragione è di facile comprensione per chi conosce questo sport: in allenamento si esercita quasi esclusivamente e ripetutamente il colpo di testa forte per mandare il pallone in rete (l’equivalente di un tiro di piede), mentre durante le gare la maggior parte dei colpi di testa è costituita da passaggi, ossia tocchi per lo più leggeri e calibrati per conferire la giusta direzione alla palla senza imprimerle la forza necessaria per tentare il goal. In conclusione, lo studio non conferma una maggiore vulnerabilità del sesso femminile, ed evidenzia che, nelle condizioni analizzate, non vi è pericolo nella pratica sportiva secondo la tecnica calcistica; i problemi sono infatti legati al rischio di particolari incidenti, quali lo scontro con impatto testa-testa o testa-piede. [Lynall R. C., et al. Med Sci Sports Exerc. - Epub AOP M 14, 2016].
L’identificazione di un meccanismo
molecolare per la perdita di memoria con l’invecchiamento suggerisce nuove
terapie. La riduzione delle capacità mnemoniche della senescenza non è solo
una questione di perdita di neuroni e sinapsi, ma anche di diminuita efficienza
e specificità di meccanismi molecolari e cellulari. Isabella Ferando con Istvan Mody e Guido Faas hanno
dimostrato che il potenziamento a lungo termine (LTP), ossia la base cellulare
della memoria, manca di specificità sinaptica nell’ippocampo di topi anziani
(21-28 mesi), probabilmente come effetto di una diminuzione di livello del
co-trasportatore di K+/Cl- KCC2 e della depolarizzazione
di recettori GABAA. La somministrazione di CLP257, un composto che
rinforza l’azione di KCC2, guariva il deficit di memoria dei topi, candidando
questa classe di molecole quali nuovi possibili farmaci per la riduzione di
prestazioni cognitive legate alla senescenza. [Ferando I., et al. Nature
Neuroscience - Epub ahead of print doi:10.1038/nn.4357, 2016].
I globuli rossi regolano la
microcircolazione del cervello come sensori dell’ossigeno. Esperimenti in vivo hanno rivelato che gli
eritrociti agiscono come sensori dell’O2 che autonomamente regolano
la propria deformabilità e, perciò, la velocità di flusso attraverso i
capillari in risposta alle fisiologiche riduzioni della tensione di ossigeno. Wei e colleghi americani e cinesi autori dello studio, che
sarà pubblicato su Neuron,
si chiedono quale impatto abbia tale ruolo sulla funzione sinaptica. [Wei
H. S., et al. Neuron – Epub AOP, A. 3, pii:S0896-6273(16)30401-9, 2016].
La Huperzine A protegge
dall’encefalopatia associata alla sepsi promuovendo la funzione colinergica
deficitaria. L’alterata regolazione della neuroinfiammazione ha un ruolo
cruciale nella patogenesi dell’encefalopatia associata alla sepsi (SAE), e il
deficit funzionale del sistema colinergico sembra rivestire la massima
importanza. In esperimenti condotti da Zhu e colleghi, la Huperzine A, un
inibitore dell’acetilcolinesterasi, ha promosso l’attività del sistema
colinergico e determinato un recupero della funzione cerebrale nella SAE. [Cfr. Neurosci lett. J. 8, pii:S0304-3940(16)30495-5, 2016].
Potenzialità terapeutiche nella malattia di Alzheimer delle proteasi che degradano i peptidi β-amiloidi. L’accumulo di peptidi β-amiloidi formanti le placche neuritiche è un passaggio obbligato nella patogenesi della malattia di Alzheimer, e la possibilità di contrastare tale processo mediante la scissione dei peptidi amiloidogenetici da parte di peptidasi e proteinasi, dette collettivamente AβDP (Aβ-degrading proteases), è da tempo all’attenzione dei ricercatori. Leissring dell’Institute for Memory Impairments and Neurological Disorders della University of California (UCI MIND), facendo il punto della ricerca in questo campo, osserva che sono state identificate numerose AβDP che agiscono potentemente e in una varietà sorprendente di modi sull’amiloide. Leissring, considerando le potenzialità di impiego terapeuticamente efficace e non rischioso di tali molecole, auspica la prosecuzione e l’intensificazione degli studi in questo promettente campo della ricerca terapeutica per la malattia di Alzheimer. [Leissring M.A., CNS Drugs 30 (8): 667-75, 2016].
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